La nascita delle RSU nel settore pubblico è avvenuta per effetto del decreto legislativo 396/1997, che, introducendo modifiche importanti al decreto legislativo 29/1993 (poi riversato nell’attuale decreto legislativo 165/2001), ha ridisegnato il sistema di relazioni sindacali e fissato, per la prima volta, criteri certi per la misurazione della rappresentatività ai fini della contrattazione collettiva e delle prerogative sindacali. Infatti, nel settore pubblico i voti ottenuti dalle liste sindacali per la elezione delle RSU contribuiscono, insieme al numero degli associati, alla definizione della rappresentatività delle organizzazioni sindacali e alla ripartizione delle libertà che ne derivano per esercitare il diritto a svolgere le loro funzioni. Gli elementi essenziali delle RSU sono: l’unicità, in quanto il modello è unico in ogni settore ed in ogni unità lavorativa, sia pubblica che privata; l’elettività, in quanto la RSU nasce ed è legittimata dal voto diretto di tutti i lavoratori del posto di lavoro, iscritti e non ai sindacati; la rappresentanza generale di tutti i lavoratori, che deriva dall’elezione a suffragio universale dei componenti; il pluralismo, in quanto tutti, purché in possesso dei requisiti previsti nell’Accordo Quadro, possono concorrere per essere eletti. In quanto organismo unitario, le RSU assumono sempre le proprie decisioni a maggioranza dei propri componenti. Esse, inoltre, esercitano il potere di rappresentanza negoziale insieme alle organizzazioni sindacali firmatarie dei CCNL.