Su un insediamento preesistente, 3000 anni fa circa, i nuragici costruirono due grandi templi a megaron, caratterizzati dalla pianta rettangolare, così insolita nell’architettura Nuragica, all’interno dei quali si praticavano dei culti che richiamavano numerose persone in occasione di feste e ricorrenze.
Il primo ad essere scavato è stato il tempio A, tra i più monumentali dell’Isola, presumibilmente legato ad un culto che, come i coevi pozzi e fonti sacre, aveva nell’acqua l’elemento rituale principale. A rimarcare la natura sacra dell’edificio, il rinvenimento di numerose basi votive in pietra e oggetti in bronzo che venivano offerti alla divinità e deposti nel sacello del tempio. Più recenti scavi hanno restituito un secondo tempio a megaron (tempio B) caratterizzato dalla presenza di un singolare altare in pietra messo in opera con conci ben lavorati di basalto e arenaria rossa che gli conferiscono una raffinata bicromia; ancora più straordinaria la presenza di due volti (o protomi) scolpiti in bassorilievo, così come il focolare sopra l’altare costituito da un fregio che riproduce gli spalti di una torre nuragica a richiamare presumibilmente il valore simbolico dell’edificio, capace di restituire l’eco della consapevolezza che avevano di sé le genti nuragiche, forse la coscienza condivisa di un'identità comune.
I grandi templi di S’Arcu ‘e is Forros sono inseriti nel tessuto di un ampio villaggio, in parte scavato, che ospita numerosi edifici che per le loro caratteristiche hanno permesso di chiarire la vocazione del sito. Determinante in tal senso la presenza di una struttura, che non trova confronti in Sardegna né altrove, interpretata come fornace per la fusione dei metalli. Questa e i numerosi ambienti riconducibili alla lavorazione dei metalli (delle vere e proprie officine!), disposti nelle immediate vicinanze dei templi, sono la straordinaria testimonianza di quanto la metallurgia e la sfera del sacro fossero profondamente interconnessi.
I numerosi reperti rinvenuti rimandano a una vivace dinamica commerciale tra la Sardegna, il levante e la penisola e possono contribuire a fare nuova luce sulla civiltà nuragica, dando una visione ben più complessa e articolata della società, dell’economia e dell’ideologia religiosa durante l’età del Bronzo e del Ferro, rievocando la centralità mediterranea della Sardegna preistorica e la profondità del sistema di credenze e spiritualità delle genti nuragiche.
Il sito di S’Arcu ‘e is Forros risulta essere, ad oggi, il più importante centro metallurgico della Sardegna Nuragica e durante la visita guidata si avrà modo di approfondire aspetti insoliti e peculiari di questo momento così denso e affascinante della storia sarda.